Il digiuno e il riposo notturno immediatamente precedenti al prelievo, tuttavia, non sono sufficienti a standardizzare il prelievo, che solitamente è di sangue venoso, e a garantire delle ottimali condizioni basali.
Sulla composizione del sangue e sui parametri biochimici registrati, infatti, influiscono anche l’abuso (non relativamente recente) di alcool e caffeina, l’assuefazione al fumo, il digiuno prolungato, la presenza di stress psicofisico, l’effetto dell'esercizio muscolare, l’assunzione di farmaci, l’effetto del ritmo circadiano.
I prelievi del sangue, quindi, non mentono: sono in grado di rilevare una grande quantità di condizioni fisiche anche quando queste non vengono dichiarate dall'interessato, o possono illuminare sulla presenza di una condizione medica non ancora manifesta e permettere di agire in tempo per curarla.